Fascite plantare, cause e trattamento

Un problema molto comune per chi pratica un’attività sportiva come ad esempio la corsa e per chi sta molto tempo in piedi è quello dell’insorgenza della fascite plantare. Questa condizione rappresenta infatti circa il 10% degli infortuni correlati alla corsa. La fascite plantare può essere molto fastidiosa e in alcuni casi diventare anche invalidante. Un valido e precoce trattamento è di fondamentale importanza per una corretta guarigione.

Un piccolo richiamo di anatomia

Prima di parlare di cos’è la fascite plantare e di come comportarsi in caso questa si manifesti, bisogna fare un piccolo riepilogo di anatomia del piede per ricordare cos’è la fascia plantare.

La fascia plantare(o aponeurosi plantare) è una robusta fascia fibrosa di tessuto connettivo composta da tre segmenti, tutti originati dal calcagno, che si estende dalla zona mediale del calcagno fino alle dita del piede. Questa svolge un ruolo molto importante nella normale biomeccanica del piede poiché:

  • Avvolge il muscolo e il tendine
  • Assicura l’inserzione tra muscolo e ossa
  • Fornisce un supporto per l’arco
  • Funge da “cuscinetto” assorbendo gli urti

Cosa causa la fascite plantare?

fascite plantare

La fascite plantare è principalmente un processo degenerativo della fascia plantare e delle strutture anatomiche circostanti. I cambiamenti dovuti ai processi degenerativi, spesso osservati tramite valutazione ecografica, suggeriscono che la fascite plantare sia una condizione non infiammatoria con una vascolarizzazione disfunzionale.

Questa condizione può essere causata da molti fattori che possono concorrere congiuntamente o disgiuntamente al processo degenerativo. La maggior parte dei casi di fascite deriva infatti da micro-lacerazioni della fascia plantare causate dalle eccessive sollecitazioni.

Esistono molti fattori di rischio che possono predisporre all’insorgenza della fascite plantare come ad esempio:

  • il piede piatto (che può causare un aumento della tensione all’origine della fascia plantare)
  • il piede cavo (che può causare uno sforzo eccessivo sul tallone perché il piede non assorbe efficacemente l’urto)
  • l’eccessiva pronazione e la supinazione
  • traumi (anche passati)
  • obesità
  • utilizzo di scarpe non adatte
  • attività sportive che prevedono un impatto del piede
  • lo stare tanto tempo in piedi (specialmente unito all’utilizzo di scarpe non adatte)
  • l’invecchiamento
  • l’atrofia del tallone

Trattamento della fascite plantare

La fascite plantare è una delle cause più comuni di dolore al tallone. Può essere disabilitante se non gestita in modo appropriato e spesso colpisce molte persone, di solito giovani e atleti. Trattare la fascite plantare non è sempre facile e, anche se “circa il 75% dei casi si risolve spontaneamente”, questo avviene in tempi lungi intorno ai 10 -12 mesi. È inoltre utile un approccio interprofessionale nel trattamento della fascite plantare che coinvolga il medico, il fisioterapista e il preparatore fisico.

Trattare in maniera appropriata la fascite plantare permette sia di velocizzare il processo di guarigione che di ridurre le recidive (che non sono rare). Anche quando un trattamento funziona, i sintomi spesso impiegano settimane o addirittura mesi a placarsi. È importante inoltre che un qualsiasi trattamento sia effettuato soltanto dopo aver consultato il parere di un medico.

Per il trattamento della fascite plantare il medico può consigliare sia dei trattamenti conservativi che chirurgici. 


Trattamenti conservativi

I trattamenti conservativi hanno lo scopo di alleviare il dolore e ritardare la comparsa di sintomi più gravi. Per questo tipo di trattamenti il medico può consigliare di utilizzare sia il ghiaccio che farmaci antinfiammatori (FANS) associati ad un periodo di riposo dall’attività nociva. Per una più rapida guarigione, il medico può consigliare anche di:

  • Fare stretching e svolgere esercizi per allungare la fascia plantare: per ridurre il carico sulla fascia è opportuno un allungamento e riabilitazione della fascia plantare, del tendine di Achille, del gastrocnemio e del soleo.
  • Utilizzare scarpe e/o solette appropriate: In abbinamento alle altre terapie menzionate, il medico può prescrivere l’uso di scarpe ammortizzate e può prescrivere plantari e/o tutori notturni.
  • Evitare di camminare a piedi nudi:  Specialmente durante i sintomi acuti, si dovrebbe evitare di camminare a piedi nudi e di limitare gli esercizi ripetitivi che traumatizzano il tallone
  • Evitare lunghi periodi in piedi: ridurre i tempi in cui si sta in piedi, quando possibile, aiuta a stressare meno la fascia e aiutare il processo di guarigione
  • Perdere peso: in caso di sovrappeso, la perdita di peso è in generale una buona soluzione. In questo caso perdere peso aiuta a ridurre il carico sulla fascia

Trattamenti medici

Quando i trattamenti conservativi non producono gli effetti desiderati o non sono sufficienti a risolvere il problema, il medico può consigliare di ricorrere a tecniche più avanzate o invasive.

Alcuni dei trattamenti più avanzati comprendono:

  • Terapia extracorporea con onde d’urto
  • Tossina botulinica
  • Iniezioni che potrebbero includere plasma autologo ricco di piastrine
  • Proloterapia
  • Farmaci steroidei

Tutte queste tecniche dovrebbero essere associate a terapie conservative per un maggior successo. La strada della chirurgia generalmente è l’ultima opzione intrapresa specialmente quando questo processo degenerativo è diventato cronico e altre terapie meno invasive hanno fallito. Purtroppo il trattamento chirurgico non sempre garantisce un esito positivo ed è suscettibile ad andare incontro a complicanze come lesioni nervose, rottura della fascia plantare e appiattimento dell’arco longitudinale.

Fonti

Trojian T, Tucker AK. Plantar Fasciitis. Am Fam Physician. 2019 Jun 15;99(12):744-750. PMID: 31194492. [PubMed]
Buchanan BK, Kushner D. Plantar Fasciitis. 2020 Jun 7. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2021 Jan–. PMID: 28613727. [PubMed]
Aponeurosi, enciclopedia Treccani.it [Sito Web]

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